Nel 1994, Bill Gates disse che i servizi bancari sono necessari, ma le banche no. A distanza di 27 anni, le sue parole hanno trovato riscontro nel settore dei servizi finanziari. Pensiamo, ad esempio, a tutte le possibilità a cui i consumatori di prestiti possono accedere grazie alla società interconnessa di oggi. Ormai sono lontani i giorni in cui gli istituti finanziari potevano dormire sugli allori ritenendo sufficienti i propri servizi datati.
Tipicamente inflessibili e complessi, i sistemi e processi tradizionali non soddisfano più le aspettative dei consumatori che, invece, cercano soluzioni tecnologiche accessibili, pratiche e personalizzate.
Al contrario, le fintech sono abili a sfruttare le tecnologie digitali per offrire soluzioni innovative volte a migliorare la customer experience, semplificare i processi e ridurre i costi. Una delle tendenze che oggi sta rivoluzionando il settore fintech è la finanza incorporata. Mettendo in discussione lo status quo del segmento dei prestiti, ha dato vita al lendtech, una nuova branca del fintech.
Che cos’è la finanza incorporata?
Spesso definita come “il futuro dei servizi finanziari”, la finanza incorporata integra un servizio finanziario, come i prestiti, nell’offerta di un’azienda che opera in altri ambiti per snellire i processi di pagamento.
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Il ruolo della finanza incorporata nel settore dei prestiti
Troppo spesso c’è un divario tra l’acquisto di un prodotto o servizio desiderato dai clienti e la loro capacità di finanziarlo in modo rapido ed efficiente. Finora, i clienti potevano soltanto rivolgersi a un fornitore di servizi finanziari esterno, come una banca. Ad esempio, dovevano affidarsi a un istituto di credito per ottenere un prestito al fine di acquistare una casa, un’auto o un bene importante di altro tipo. In questo caso, però, andavano incontro a un’esperienza di acquisto segmentata, in cui si ritrovavano prima a negoziare un prezzo di acquisto con il venditore, poi ad attendere la concessione del prestito e infine a organizzare il trasferimento di fondi, magari coinvolgendo anche un notaio.
Con la finanza incorporata, la banca viene rimpiazzata attraverso l’integrazione di soluzioni di prestito nell’esperienza dell’utente finale, consentendo alle aziende non finanziarie di fornire servizi bancari automatizzati.
In pratica, la finanza incorporata permette ai consumatori di gestire facilmente le proprie risorse e quindi di accedere ai prestiti incorporati attraverso varie piattaforme. In questo modo, possono richiedere o ottenere un finanziamento o una carta di credito al momento dell’acquisto.
Questo è il caso dei negozi online come Amazon (esercenti) che offrono l’opzione di pagare a rate, in modo da convertire il costo di un acquisto in un prestito automatico concesso da loro piuttosto che da un ente esterno.
Bisogna innovare di più?
La domanda è un chiaro indice di un’esigenza, e infatti i servizi di finanza incorporata sono richiestissimi, soprattutto quelli che consentono a tutte le parti coinvolte di ottenere vantaggi:
- Grazie alla finanza incorporata, gli esercenti creano nuovi flussi di entrate contenendo l’investimento e i costi per le infrastrutture. Inoltre, permette loro di reinventare i servizi tramite un sistema di gestione automatizzato, aumentare il lifetime value e fidelizzare i clienti.
- I creditori accedono a un bacino di nuovi clienti e, quindi, a dati in tempo reale che possono sfruttare per prendere decisioni consapevoli, aumentare l’efficienza e ridurre i costi spostandoli sul consumatore.
- Oltre a risparmiare, la finanza incorporata garantisce ai consumatori un’esperienza ottimizzata che consente loro di acquistare prodotti personalizzati, quando ne hanno bisogno, utilizzando un servizio semplificato.
Questa domanda ha prodotto risultati sbalorditivi: il fatturato dei servizi di finanza incorporata è stato di 16,1 miliardi di dollari nel 2020 e le previsioni indicano che arriverà a 140,8 miliardi di dollari entro il 2025.
Il mercato è pieno di soluzioni innovative per migliorare l’esperienza di pagamento dei clienti e offre ancora spazio per altre, a patto che non ostacolino il processo. Ad esempio, è risaputo che i marketplace online (esercenti) come Walmart (il retailer più grande al mondo) collaborino con PayPal per facilitare i pagamenti. Ma sapevi che molti di loro consentono anche ai clienti di ottenere un prestito direttamente al momento del pagamento, senza interrompere il processo o lasciarli in attesa?
Cosa determina il successo di una partnership?
La finanza incorporata è un ecosistema complesso in cui ogni parte (esercenti e società lendtech) giocano ruoli diversi. Allora come interagire con un sistema interconnesso di questa entità per creare sinergie e ottimizzare il valore potenziale per tutti?
Per iniziare, occorre che entrambe le parti offrano servizi complementari tra loro. Il resto è tutta una questione di gioco di squadra. Per avere successo, la finanza incorporata deve basarsi su una partnership forte ed efficace che condivida obiettivi comuni e una chiara strategia. Alcuni esercenti commettono l’errore di diventare clienti delle lendtech piuttosto che loro partner e crescere insieme.
Cosa ci riserva il futuro?
Anche se l’obiettivo delle lendtech non è competere direttamente con gli istituti finanziari tradizionali nel loro campo, la finanza incorporata (e quindi il segmento dei prestiti integrati) ha conquistato parte della loro quota di mercato. Ora i fornitori tradizionali devono scegliere se restare come sono o sfruttare le opportunità offerte dalla finanza incorporata. In quest’ultimo caso, è essenziale che collaborino con le lendtech per integrare le soluzioni da loro proposte nelle proprie piattaforme digitali o persino per acquisirle completamente. Decidendo di restare al passo con i tempi, e di farlo come si deve, potranno soddisfare le esigenze dei consumatori moderni più tecnologici, obbligando Bill Gates a rimangiarsi le parole.
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