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Le valute del futuro sono globali

Scritto da Chris Skinner | 4-ott-2023 12.45.00

Abbiamo chiesto a Chris Skinner, famoso blogger specializzato in servizi finanziari e nostro collaboratore, cosa ci riserverà il futuro del settore dei pagamenti transfrontalieri. Come sempre, Chris ha condiviso alcune possibilità interessanti che riguarderanno tutti, profani del settore, banche, PMI e multinazionali incluse. Continua a leggere per saperne di più.

IL PASSATO

Nel corso dei secoli, le forme di commercio nel mondo si sono evolute dal baratto alle monete, dalle banconote ai metodi digitali odierni. Ma indipendentemente dal tipo di valuta, il commercio globale ha sempre messo tutti davanti a dilemmi quali: come fare per trattare con qualcuno che utilizza una divisa diversa, osserva leggi diverse ed è regolamentato da un governo diverso? Come riporre fiducia? E come conquistarla?

Questi dilemmi nascono dal fatto che le frontiere delimitano i Paesi, quindi ciascun Paese ha le proprie leggi e valute. È stato però interessante osservare gli sviluppi dell’Unione Europea (UE) negli ultimi cinquant’anni. Oggi sono 20 gli Stati Membri che usano l’euro. Ma come agiscono gli altri sette Paesi UE (Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia) che hanno una divisa diversa? Anche quelli che usano l’euro si rapportano tra loro in modo differente. Ad esempio, quando l’Europa ha introdotto la Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD), molti Paesi osservavano normative e leggi diverse riguardo a ordini permanenti, addebiti diretti, transazioni internazionali e altre questioni ancora irrisolte. Allora che cos’è che rende tutto così difficile?

La risposta è che c’è bisogno di fiducia e trasparenza.

Secoli fa, la fiducia e la trasparenza erano proprietà intrinseche del baratto. Una persona barattava nove capre in cambio di dieci pecore, quindi il riconoscimento del valore dello scambio avveniva all’istante. Se invece oggi quella stessa persona barattasse nove crape (piuttosto che capre), chiunque chiederebbe spiegazioni, in quanto solo una delle parti ne conoscerebbe il significato e quindi il valore.

IL PRESENTE

La nascita della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT) nel 1973 è stata la risposta alla necessità di creare un sistema basato sulla fiducia. SWIFT collabora con migliaia di banche per facilitare le transazioni transfrontaliere attraverso lo scambio di messaggi. Anziché trasferire i pagamenti da un Paese all’altro, SWIFT trasmette messaggi tra le banche. In pratica, è una rete affidabile che garantisce a questi istituti la certezza dell’avvenuto trasferimento di fondi.

Ma un sistema creato negli anni ‘70 è davvero il metodo migliore disponibile al giorno d’oggi per inviare questi messaggi alle aziende?

Questa è una domanda che ci poniamo in molti da quando Internet ci consente di operare ed effettuare transazioni a livello globale, con facilità e in tempo reale. E ora che, grazie agli smartphone, abbiamo Internet a portata di mano possiamo occuparci di tutte queste attività praticamente sempre e ovunque. Ma il mercato finanziario è al passo con i tempi?

Pare di no.

Spesso non possiamo fare a meno di inviare pagamenti attraverso app bancarie che addebitano commissioni elevate e tassi di cambio convenienti solo per loro. 

Anche nell’era di Internet, le transazioni transfrontaliere continuano a essere complesse, inefficienti e inadeguate a un mondo in cui tutto avviene tempo reale. 

Monete fiat, divise nazionali o cripto che siano, le valute devono fare i conti con le frontiere, un ostacolo che in molti cercano di superare. 

Se pensiamo che in un futuro non tanto lontano avremo a che fare con valute digitali emesse da banche centrali (CBDC), è chiaro che l’obiettivo finale sarà realizzare un sistema digitale basato sulla fiducia per effettuare facilmente transazioni transfrontaliere in tempo reale. Ciò che è meno chiaro, invece, è in che modo verrà realizzato questo sistema, come funzionerà, chi garantirà la fiducia e faciliterà le operazioni transfrontaliere.

A prescindere dalle convinzioni personali, ci sarà sempre bisogno di agevolare e gestire le transazioni. E per poter soddisfare questo bisogno, occorre adottare una strategia globale, perché nessun Paese opera in modo isolato. Riprendendo le parole di John Donne, oggi possiamo affermare che “nessun Paese è un’isola” (anche se lo è dal punto di vista geografico).

Tutto è connesso, collegato, integrato e interoperabile.

Allora perché le transazioni transfrontaliere continuano a subire ritardi? Le operazioni internazionali dovrebbero essere semplici come quelle nazionali. I pagamenti per gli acquisti locali possono essere effettuati subito e trasferiti in tempo reale, ma ciò non vale per i pagamenti per gli acquisti globali. Perché? La risposta è semplice: è tutta questione di fiducia. Le fintech come Currencycloud sono nate per risolvere questi problemi. Oggi aiutano tutti, dai privati alle neobanche di grandi dimensioni, ad abbattere le frontiere, rendendo i pagamenti globali semplici quelli locali.

IL FUTURO

Ma allora in futuro potrebbero nascere altre aree simili all’Eurozona, ad esempio in Asia o Africa? Il dollaro americano rimarrà sempre la valuta di riserva mondiale o sarà sostituito da una criptovaluta? I bitcoin potrebbero arrivare a dominare il mondo?

Tutte ottime domande. Con ogni probabilità, però, assisteremo alla realizzazione di un sistema monetario integrato. Regolamentato dai governi per garantire fiducia, consentirà di operare in tempo reale, sempre e ovunque, e di avere la certezza di ricevere i pagamenti.

Fintech, pagamenti e tutte le soluzioni in via di sviluppo non devono quindi essere considerati elementi transitori, ma transazionali. Le valute nazionali emesse dai governi lasceranno il posto a divise internazionali integrate e interoperabili.  In definitiva, vivremo un futuro in cui potremo acquistare ciò che vogliamo, quando vogliamo, in tempo reale. E non è forse questo ciò di cui abbiamo bisogno oggi nel nostro mondo di comunicazioni interconnesse? Ecco perché esistono fintech come Currencycloud: per assicurare che queste transazioni avvengano in modo facile, veloce e sicuro. Queste aziende hanno tutto ciò che serve per aiutare i profani del settore a entrare nel mondo bancario, fornire alle neobanche le soluzioni necessarie per rispondere alle richieste dei propri clienti o consentire a broker e viaggiatori di accedere a tassi di cambio convenienti. Il futuro è più vicino di quanto pensiamo.